A cura di: Manuel Fischer
Il fact-checking, ovverosia la “verifica dei fatti” è appunto la verifica dell’attendibilità delle informazioni presenti in una fonte che solitamente si trova su internet.
Il primo passo per compiere un’attenta ricerca riguardo un’informazione che si vuole verificare è navigare sui vari siti internet ufficiali (delle autorità, dello stato o di organizzazioni internazionali) in modo da essere certi della veridicità delle notizie. Solo confrontando le varie fonti sarà possibile ottenere la verità dei fatti. Questa però è solo una delle possibilità, ovvero quella che compiamo da soli. Vediamo ora le tipologie di verifica delle notizie.
Esistono due tipi di fact-checking: il primo tipo viene denominato fact-checking interno, che si riferisce alle ricerche personali fatte ad esempio dagli editori di un giornale prima di pubblicarlo. L’altro tipo è invece il fact-checking esterno, ovverosia quello che viene pubblicato in rete ed è accessibile sui vari siti internet dei fact-checkers.
Troppe volte sono proprio i media di cui ci fidiamo, quelli che controlliamo giornalmente, che ci riportano delle notizie imprecise o non verificate. In casi come questo possiamo affidarci ai Fact Check. Nell’articolo riguardo le fake news sul coronavirus ho parlato del sito internet dell’Organizzazione Mondiale della Sanitàche, il quale ha un’area dedicata proprio allo sfatamento delle informazioni false che girano in rete a proposito del virus Covid-19. Tantissime organizzazioni internazionali nei propri siti internet hanno un’area del genere, che consiglio vivamente di includere nelle vostre ricerche, che siano esse legate agli studi ma anche semplicemente delle ricerche personali per giungere alla verità.
Come si presentano i siti internet per la verifica dei fatti?
Normalmente prima riportano l’informazione falsa o fuorviante che circola in rete e in seguito spiegano perché l’informazione sia errata, includendo delle fonti ufficiali per dimostrare la veridicità della correzione. Un esempio di quest’ultimo è il sito internet dell’Agenzia Italia (Agenzia Giornalistica Italiana) dove il fact-checking ha una struttura “domanda-risposta” Nelle risposte sono presenti anche alcuni collegamenti ai siti ufficiali che possiamo visitare se vogliamo accedere a più informazioni.
Di recente anche un importante social media, Instagram, ha introdotto una novità aspettata da molto: una finestra (un alert) che copre tutte le pubblicazioni con dei contenuti offensivi o che sono state controllate dai fact-checkers, i quali le hanno segnalate come “informazioni inattendibili”. La finestra d’avviso si può togliere per scoprirne il contenuto. Sotto la foto vi è il collegamento al sito internet dei fact-checkers che hanno segnalato la pubblicazione. In questo modo ciascuno di noi può visitare la pagina web e saperne di più in merito alle motivazioni specifiche che vi sono dietro la loro decisione.
Come decidono i fact-checkers quali notizie verificare?
A causa dell’abbondanza di informazioni in rete è difficile per i fact-checkers seguire tutte le notizie false. La maggior parte delle volte il loro lavoro ha inizio a seguito di segnalazioni ricevute da parte degli utenti dei vari social media. Per questo è importante segnalare qualsiasi pubblicazione nella quale ci imbattiamo che riteniamo (giustificatamente) inattendibile.
Chi finanzia i fact-checkers? I finanziatori influiscono sulla posizione dei fact-checkers?
Per garantire l’attendibilità di tali siti è necessaria la neutralità. Un ottimo segno di un sito Fact checker è la trasparenza riguardo alle fonti di finanziamento. In questo modo,a seconda delle correzioni effettuate, si noterà se il sito potrebbe farsi influenzare dai proprio finanziatori su determinati temi trattati. Inoltre, nella descrizione del sito internet dei fact-checkers sono riportate tutte le opinioni, punti di vista e disclaimer che vale la pena controllare se ci affidiamo ad essi in tutto e per tutto.
Quindi, per concludere, credo che i siti Fact check siano un’arma necessaria nella guerra contro le fake news. Ognuno di noi, nel proprio piccolo, può contribuire a combattere la misinformazione prendendosi pochi secondi per fare due semplici clic, segnalando così le (presunte) notizie false. Se ognuno di noi seguisse tali passi contribuirebbe alla completa disinfestazione dell’internet, e, di conseguenza, casi come quello che ho descritto in un altro articolo, in cui le notizie false giocano un ruolo importante nello sviluppo della storia, rimarrebbero soltanto un brutto ricordo dei tempi che furono.