A cura di: Lia Grazia Gobbo
Le fake news, o notizie false, ci accompagnano quotidianamente già da molto tempo, e spesso non ce ne rendiamo neppure conto.
A cura di: Lia Grazia Gobbo
Le fake news, o notizie false, ci accompagnano quotidianamente già da molto tempo, e spesso non ce ne rendiamo neppure conto.
A cura di: Manuel Fischer
Lo (scoppio) del nuovo virus COVID-19 ha generato innumerevoli bufale che stanno ancora girando in rete, alcune che promettono delle cure false, altre invece che generano panico intorno all’incertezza.
A cura di: Manuel Fischer
In questo articolo parlerò del ruolo che ha avuto il colosso dei social media, Facebook, nel referendum per il Brexit del 2016 nel Regno Unito. L’idea mi è venuta dopo aver visto un TED Talk di Carole Cadwalladr, una giornalista investigativa britannica. Ciò che ha raccontato mi ha lasciato perplesso, quindi vi consiglio pure di guardare il video sopra citato.
Durante le campagne politiche pre-referendum si sono riscontrate alcune irregolarità, tra le quali emergono certi messaggi promozionali sui social media (soprattutto su Facebook) pagati dal gruppo Leave.EU, che promuoveva l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea (UE). Questi annunci consistevano nel diffondere notizie false sull’UE.
Il secondo incontro del team di Broken News ha avuto luogo a Trieste sabato 15 febbraio. A seguito di una breve riunione per l’organizzazione dell’iniziativa del giorno, i giovani si sono recati in centro città per svolgere delle interviste il cui tema di interesse era la percezione delle fake news e dell’hate speech della popolazione locale.
Il laboratorio di Cittadinanza Digitale, organizzato da #MaiDireMai – #NikoliRečiNikoli in collaborazione con l’Unione Italiana prosegue. La lotta alla disinformazione e al linguaggio d’odio promossa dal team Broken News si verifica in particolar modo online, attraverso Facebook ed Instagram, i principali social usati dai giovani, la fascia della popolazione a cui è destinato il progetto. Nello specifico, Facebook viene impiegato per ricondividere notizie riguardanti le fake news, sia quelle pubblicate dalle diverse testate giornalistiche, sia gli articoli pubblicati sul blog scritti dai membri del team. Instagram invece è pensato per creare un rapporto più diretto con i follower: l’idea è scoprire, insieme a loro, i rischi che la diffusione di fake news e l’utilizzo di un linguaggio d’odio online comportano.
Sabato 25 Gennaio a Capodistria, in Slovenia, nella sede della locale Unione Italiana, ha preso il via BrokenNews iniziativa del progetto Cittadinanza digitale, della durata di 6 mesi, da gennaio a giugno 2020.
Visto il continuo fondersi tra mondo online e mondo offline, è emersa l’esigenza di realizzare attività e laboratori di “educazione alla cittadinanza digitale”, in modo da fornire le basi per muoversi con consapevolezza nel web e far capire loro le possibilità (ed i limiti) di Internet.
Come stabilito durante il primo incontro, gli obiettivi specifici del progetto sono: stimolare un maggiore spirito critico nei più giovani, formare una cittadinanza cosciente, consapevole e attiva, capace di ragionare, interpretare e valutare le informazioni che ricava online, di verificare la veridicità di una notizia e di fare un uso responsabile degli strumenti che si hanno a disposizione.
Il progetto Cittadinanza Digitale, promosso dall’associazione #MaidireMai – #NikoliReciNikoli, nasce con l’obiettivo di promuovere un confronto tra giovani, di età compresa tra i 16 ed i 30 anni, sulla dimensione digitale in cui vivono, insistendo particolarmente sui fenomeni dell’hate speech e delle fake news diffusi esponenzialmente in Rete.